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cc-it - Re: [cc-it] Archeologia: Dato di raccolta e dato elaborato: può essere libero il secondo se il primo è non lo è?

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Subject: Discussione delle licenze Creative Commons

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  • From: pyArchInit ArcheoImagineers <pyarchinit AT gmail.com>
  • To: Simone Aliprandi <simone.aliprandi AT gmail.com>
  • Cc: cc-it <cc-it AT lists.ibiblio.org>
  • Subject: Re: [cc-it] Archeologia: Dato di raccolta e dato elaborato: può essere libero il secondo se il primo è non lo è?
  • Date: Thu, 4 Apr 2013 21:59:16 +0200

In questo articolo, pubblicato sul sito del progetto Mappa, mi pare chiare
che i dati raccolti siano di esclusivo appannaggio della PA. Quindi senza
consensi espliciti, a discrezione della PA, non è possibile usufruire di
dati e derivazioni di essi.
http://mappaproject.arch.unipi.it/wp-content/uploads/2012/03/Pisa_Dandrea-1.pdf



2013/4/3 Simone Aliprandi <simone.aliprandi AT gmail.com>

> >> Io non parlo di leggende, parlo di come l'ente di tutela non mi fa
> accedere
> >> ai dati...più terra terra.
> >
> > Ok, ci credo. Ma vorrei capire bene quali sono le norme che ti
> > oppongono per non farti accedere. Così posso fare una verifica.
>
> Ad ogni modo, il fatto che non consentano l'accesso ai dati (sia esso
> legittimato da qualche norma, o semplicemente da una radicata prassi)
> è la conferma di quanto ho sostenuto: ovvero che non esiste una tutela
> efficace dal punto di vista della proprietà intellettuale per quel
> tipo di informazioni.
> Dunque l'unico modo per controllarle è appunto quello di non
> divulgarle e tenerle ben sotto chiave.
> Ma se uno ne viene a conoscenza (ad esempio perchè ha partecipato ai
> lavori o all'elaborazione dei dati) difficilmente si può impedire che
> li diffonda... se non con una previsione contrattuale specifica (i
> cosiddetti non disclosure agreement). Ovvero si vieta una cosa per
> contratto non potendo vietarla per legge.
> Ma - come detto - resto in attesa di verificare norme specifiche per il
> caso.
> Sapevo di una cosa simile in merito ai dati geografici. Venivano usate
> norme in materia di pubblica sicurezza per evitare che venissero
> divulgate fotografie aeree, che dal punto di vista dei diritti
> d'autore e connessi erano ormai di pubblico dominio. Ma sono dell'idea
> che queste siano solo storture del diritto e interpretazioni
> pretestuose della legge.
> In questi casi, bisogna alzare la testa e tirare dritto senza
> lasciarsi opporre questi cavilli... dato che si tratta di cavilli con
> poco fondamento giuridico. Il fatto che nella maggior parte dei casi,
> il singolo abbassa la testa e accetta la prassi perchè non vuole avere
> problemi. E' un vero peccato.
> Un cordiale saluto.
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