Discussione delle licenze Creative Commons

[Federico Morando <federico.morando AT gmail.com>]

On 11/28/2010 07:37 PM, Nicola A. Grossi wrote:
> secondo lo stesso Lessig, il licenziante può mettere sotto licenza CC un
> contenuto digitale protetto da DRM (rectius TPM),
> giacché il divieto è rivolto al solo licenziatario.
>    
Senza voler affrontare il tema teorico (ovvero se la cosa sia o meno 
compatibile con l'uso di CC), sconsiglierei a qualsiasi licenziante di 
apporre una misura tecnologica di protezione su un'opera licenziata in 
CC... concettualmente, la scelta sarebbe contraddittoria (siccome offro 
una libertà di copia che poi limito nei fatti) e sarebbe solo fonte di 
cattiva pubblicità da parte della Community di Creative Commons...

Dal punto di vista pratico, invece, è assai più plausibile (anche per il 
ruolo degli editori in queste scelte) che un licenziante scelga di 
licenziare in CC una certa "declinazione" di un'opera - ad esempio la 
copia cartacea di un libro - rilasciando, invece, la copia digitale 
SENZA LICENZA CC & con strumenti tipo "social DRM", ovvero contratti e 
misure tecnologiche di protezione che consentano di fare solo un certo 
numero di copie (e.g. 3 copie per amici interessati)...

Un'alternativa interessante potrebbe essere quella di qualche semplice 
"watermarking" che dica "Tizio ha comprato questa copia... è legale 
scopiazzarla finché vi pare, ma - se vi piace e volete fare qualcosa per 
l'autore - comprate una copia a vostro nome qui: LINK"... Qui si 
userebbe una "TMP" che non inibisce la copia, ma rende solo socialmente 
preferibile acquistare un nuovo "originale"... [Qui, mi critico già da 
solo, appena mi fermo a riflettere un attimo, rilevando che anche un 
semplice watermarking - se fatto persistere tramite una TPM - rischia di 
essere difficilmente compatibile anche con una licenza restrittiva come 
una CC BY-NC-ND, siccome anche questa licenza ammette il cambio di 
formato... quindi si dovrebbe usare un watermarking "debole", 
semplicemente "scritto lì" e non associato a misure tecnologiche che 
limitino la circolazione dell'opera.]

Non so se questo approccio "moderato" ai DRM/TMP sia raccomandabile, ma 
è certamente un approccio del tutto compatibile con CC... almeno per 
quel che riguarda la scelta di avere canali di distribuzione "paralleli" 
e con licenze diverse: a scanso di equivoci, chiunque resta ovviamente 
libero di creare un nuovo ebook a partire dall'OCR della copia cartacea 
o simili (in fondo, anche la stampa è una "misura anticopia", rispetto 
ad un'opera digitale!), ma la cosa più "comoda" può restare per un po' 
l'acquisto dell'ebook...
(Tutto ciò detto, ad oggi, penso che adottare "tout court" un approccio 
CC sia preferibile, anche economicamente, grazie alla 
pubblicità/curiosità che si genera...)

Ciao,

Federico