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cc-it - Re: [Cc-it] Le ambiguit� si vedono dalla home (era: il buon giorno si vede dal mattino)

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Subject: Discussione delle licenze Creative Commons

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  • From: Livio Fania <gliobrand AT yahoo.it>
  • To: Cc-it AT lists.ibiblio.org
  • Subject: Re: [Cc-it] Le ambiguità si vedono dalla home (era: il buon giorno si vede dal mattino)
  • Date: Sat, 5 Aug 2006 01:32:29 +0200 (CEST)



"Nicola A. Grossi" <k2 AT larivoluzione.it> ha scritto:
Livio Fania ha scritto:

>
>Ciao. Per come io ho avuto modo di documentarmi e
>intendere, le protezioni ci sono realmente dal momento
>che in quanto autore sono io colui che applica un
>certo codice di tutela alla mia opera,
>

Quelle protezioni lì le hai ancora prima di usare la licenza.
Le licenze non ti offrono nulla che tu già non abbia.


>Il diritto d'autore c'è, è il copyright, ossia la
>proprietà privata di tutti i diritti che manca.
>
>
Eh? ?-/

Saluti,
n.a.g.

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Giustissimo, quelli indicati sono diritti intrinsechi che nessuno può togliere e nascono nello stesso momento in cui si crea l'opera, tuttavia le Commons (come anche il copyright sotto questo punto di vista) rendono disponibile una codificazione ed è questa la cosa importante. In sostanza serve sempre un adattamento, una modulazione in un linguaggio comprensibile alla legge o, se vogliamo, alle mediazioni sociali (quali istituzioni ecc) di quello che un artista crea con dei propri mezzi, ma che non può "tradurre"( e quindi anche proteggere, diffondere) da solo.
Per questo si intende protezione. Non dimentichiamo che rende innanzitutto possibili. offre delle scelte. (che tra l'altro in quanto tali possono essere aderite o no).

Per quanto riguarda la perplessità su copyright e diritto d'autore, nasce dal fatto che secondo me (ma anche secondo molti altri) c'è una radicale differenza. Il diritto d'autore è giusto e necessario, in quanto per il discorso appena fatto è necessario che un autore disponga di un codice di  tutela della propria opera. Il copyright è invece tutt'altra cosa, ossia la proprietà privata di tutti i diritti (riservati appunto), che tra l'altro ostacola paradossalmente la sua diffusione e la allaccia a delle obsolete logiche di possesso materiale.



Ovviamente questa è una risposta aperta

Livio

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