Discussione delle licenze Creative Commons

[Alessandro Guardabassi <ag AT alecsandria.it>]

> Quello che intendevo con "tu di giorno vendi il
> tonno" e' leggermente piu' feroce di come l'ha
> capita Michele. Io chiamo l'atteggiamento di
> guardabassi "Penelopismo" e, come gli ho scritto
> in privato, e' diffusissimo. Un esempio sono i
> combattenti ecologici che poi girano sempre in
> macchina. In italiano si chiama "predicare bene e
> razzolare male". Credo che se qui tra noi a
> discutere di un copyright migliore ci fosse, per
> esempio, Bill Gates la contraddizione sarebbe
> palese.
> 
> Ecco, penso che chi fa di mestiere il persuasore
> degli altri - e come sappiamo al 99% la reclame
> cerca di convincerci a consumare cose inutili -
> sia un po' buffo nei panni del paladino (che
> generano ammirazione, minchia che coraggio, etc.)
> della lotta al ©.
>

Io al contrario di te non credo che fare il pubblicitario sia immorale né
che si peggiori il mondo, se si fa il proprio mestiere seguendo una certa
"etica" (scusate il termine). È ovvio che il prodotto/servizio che si
pubblicizza diventa di fondamentale importanza nell'economia della
discussione. Credete che pubblicizzare il consumo di coca-cola o l'acquisto
di una macchina sia come pubblicizzare un hotel? Credete davvero che sia la
stessa cosa pubblicizzare su internet un sito porno oppure indicizzare sui
motori di ricerca un sito che tratta di olio biologico? Inviare mail che
vendono viagra oppure offerte commerciali per un negozio di
elettrodomestici?

Allora è anche la stessa cosa produrre concimi biologici e non biologici.
Alllora anche rocco siffredi e marcello mastroianni sono la stessa cosa.
Signori, del mercato facciamo parte tutti, dal primo all'ultimo (tranne il
barbone che sta sotto casa mia e che, a suo modo, ne fa (dis)parte anche
lui), l'importante è avere l'onestà intellettuale per farne parte in modo da
nuocere il meno possibile agli uomini, agli animali ed a questo povero
mondo.

ale