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cc-it - [Cc-it] Re: 27 novembre, Convegno LiberLiber

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Subject: Discussione delle licenze Creative Commons

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  • From: "Nicola Alcide Grossi" <copernico AT larivoluzione.it>
  • To: Ruggero Montalto <ruggero.montalto AT gmail.com>
  • Cc: Marco Calvo <calvo AT e-text.it>, CC-it ML <cc-it AT lists.ibiblio.org>
  • Subject: [Cc-it] Re: 27 novembre, Convegno LiberLiber
  • Date: Mon, 18 Oct 2004 20:14:25 +0200

Consultando il programma avrete modo di notare che la quarta tavola
rotonda verte sulle problematiche inerenti il diritto d'autore.
Vengo al punto.
Per introdurre di volta in volta le singole tavole rotonde abbiamo
pensato di presentare dei brevi filmati in cui vari esperti pongono
una "video-domanda" ai partecipanti, in modo tale da stimolare
maggiormante i dibattiti. Le "video-domande" avranno una durata di 2
minuti massimo.

Chi è l'esperto che pone la domanda sul diritto d'autore?
E che domanda e?

Come credo già saprete, LiberLiber ha da diversi mesi applicato a
molti dei suoi testi, ormai liberi dal diritto d'autore, una licenza
CreativeCommons di tipo Attribution-NonCommercial-ShareAlike
(http://www.liberliber.it/biblioteca/licenze/index.htm).


L'avete applicata solo alle parti grafiche, all'impaginazione ecc.: giusto?

Sarebbe per noi dunque prezioso un "video-intervento", che stimolasse
il dibattito della suddetta tavola rotonda in una direzione atta ad
approfondire gli aspetti ed i vantaggi legati ai nuovi modi di
intendere il diritto d'autore (soprattutto CC e GPL).

Pensate di poterci dare un'aiuto in questa direzione?


Ah, ecco: la domanda deve vertere sulle licenze libere?


Saluti (cc)opernicani, Nicola.
________________________________________
« Se fosse stato possibile che la creazione concreta o l'adattamento risultante dagli sforzi di un singolo individuo fossero utilizzati contemporaneamente da tutti gli individui, la presa di coscienza di questa possibilità, lungi dall'essere presa a pretesto dalla legge per impedire l'uso di questa cosa senza il permesso del suo creatore o adattatore, e lungi dall'essere considerata dannosa per qualcuno, sarebbe stata salutata come una benedizione per tutti - in breve, sarebbe stata vista come una delle più fortunate caratteristiche della natura delle cose ».
Benjamin R. Tucker (1854-1939)




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